Recensions
Valerio
Coletto, Marziano Di Maio, Daniela Garibaldo, MELEZET E MILLAURES. CINQUE
SECOLI DI STORIA PARROCCHIALE. Quaderni di Bardonecchia 10, Alzani Editore,
2012, euro 12,00, pagine 104.
È stato da poco pubblicato sotto il patrocinio del Comune
di Bardonecchia il decimo volume della collana dedicata al comune medesimo
dell’Alta Valle della Dora Riparia. Il libro tratta la storia delle chiese
parrocchiali di Melezet e Millaures, due borgate di Bardonecchia, dalla loro costruzione
nel Quattrocento fino ai giorni nostri ed è stato scritto dai tre studiosi
locali Coletto, Di Maio e Garibaldo. Marziano Di Maio, storico redattore di
Valados Usitanos, e Daniela Garibaldo hanno in passato concentrato le loro
ricerche soprattutto sulla toponomastica (“Guida dei toponimi di Bardonecchia e
frazioni” e “Guida ai toponimi di Melezet” per il primo, “Guida ai toponimi di
Millaures” per la seconda) Avevano già collaborato precedentemente alla
realizzazione del libro “La flora popolare di Bardonecchia”. Infine Valerio
Coletto, botanico, animatore principale della rivista “La Rafanhauda” e amante
degli archivi in cui sostiene che passerebbe giornate intere e da cui ha tratto
la sua conoscenza storica ma anche linguistica della sua valle, oltre agli
innumerevoli articoli pubblicati sulle plurime riviste occitane, è l’autore
della monumentale “Storia della Parrocchia di Chiomonte”, insieme a Luca Patria e a Paolo Nesta.

Tornando all’opera, essa è stata concepita dalla
trascrizione e dallo studio compiuto da Coletto di documenti della Prevostura
d’Oulx rintracciati nell’Archivio Storico di Torino. L’opera consta nella sua
totalità di 3 parti: ad un inquadramento storico segue la parte dedicata alle
chiese di Millaures e di Melezet per concludere con la sezione documentaria. Le
prime due sezioni sono uscite dalla penna di Di Maio e di Garibaldo mentre la
terza è opera di Coletto che, oltre a scrivere prefazione e premessa, riportare
i documenti e fornirli di regesto, ha dedicato una parte a glossario
etimologico su termini occitani individuati nei documenti analizzati e oggi non
più in uso (il più interessante di tutti è il riportato alla luce “senayda”,
ovvero borgata, frazione). Completa l’opera il contributo curato da Walter Re
sulla scuola di intaglio del Melezet.
Ritengo che lo studio compiuto dai tre autori sia degno
di nota e da portare come esempio non tanto per l’argomento trattato in sé
bensì per il metodo da essi applicato: l’assiduo e scrupoloso studio dei
documenti archivistici dai quali han messo in luce frange di storia locale,
dinamiche socioeconomiche dei secoli studiati e aspetti linguistici non noti in
precedenza e che ci permettono di focalizzare lo sviluppo linguistico nelle
nostre valli. Il libro è stato presentato a Bardonecchia sabato 26 gennaio di
fronte ad un centinaio di persone, discreta partecipazione tenuto conto che si
tratta di un argomento di nicchia come del resto un po’ tutte le altre opere
prodotte nelle nostre valli.
di A. Strano
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