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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

"Familho chamoussino" n.2 l'ei dispounible

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 L'ei sourtit e l'ei jo en difusioun de quauques jours le nouvel numerò de "Familho chamoussino". Il Bollettino di vita di Chiomonte e delle Ramats, una sorta di annuario dedicato a Chiomonte, paese in cui la nostra rivista è la nostra associazione sono nate, in cui si parla di alcune notizie degli ultimi due anni, della vita e delle attività di gruppi e associazioni, di storia e cultura e vi si possono leggere poesie, riflessioni e proposte. Il fascicolo (32 pagine a colori) è disponibile presso: - l'Emporio di Luciana di Gloria Ollivier (piazza Balp de Roche Brune) che ringraziamo per la disponibilità,  - gli incaricati alla diffusione Marco Jallin, Daniele Ponsero e Tiziano Strano. 

In arrivo un nuovo fascicolo di Familho chamoussino

Tra pochi giorni sarà disponibile un nuovo fascicolo di "Familho chamoussino", il bollettino di vita di Chiomonte e delle Ramats. Notizie del paese, vita associativa, notarelle di storia, poesie e proposte per il Villaggio di Chiomonte. Dopo un ritardo causato anche dal covid, Familho chamoussino tornerà così con un nuovo numero. 

Su province, democrazia e rapporto tra città e aree rurali

 Anni fa vi era un pressante tam tam mediatico per abolire le province, considerate a torto un costo inutile e il fulcro degli sprechi. Poi non se ne è più parlato. Ma, attenzione, non perché sono state abolite. Bensì in quanto il loro operato è stato reso non più controllabile dalla popolazione. Le province non sono state abolite. Sono state svuotate. Continuano ad avere ancora innumerevoli competenze e poteri. Il problema è che chi le guida non è più eletto, non è sottoposto a voto popolare e dunque non deve rendere conto ai cittadini bensì agli interessi politico-economici da cui dipende.  Con la retorica antispreco si sono mantenuti i costi ma si è ottenuto il vero risultato ricercato: slegare l'operato dell'ente provincia dal controllo popolare (effettuato tramite il voto). Per le aree deboli dei territori provinciali (ossia le aree montane e rurali) è stato un qualcosa di esiziale, in quanto il venir meno della possibilità di eleggere propri rappresentanti non ha fatto ch